Gerace. Città Magno-Greca delle Cento Chiese

Storie e immagini rivissute 

Francesco Maria Spanò

GERACE, Città Magno-Greca delle Cento Chiese, è avvincente e suggestivo per molti motivi. Appare anzitutto come un viaggio in un paese della provincia italiana, in una regione percepita come periferica, come la Calabria.

E qui iniziano le prime sorprese, nello scoprire una vitalità umana, sociale e culturale inattesa; popolata da presenze attive e consapevoli, in un viaggio che è al tempo stesso nella memoria del suo autore ma anche nella storia del nostro Paese. Storia vista attraverso la lente accessibile e a misura d’uomo di vicende e storie locali, in cui tuttavia si sente l’eco di un periodo in cui l’Italia viveva grandi cambiamenti. Il tutto corredato da interventi di diversi geracesi – alcuni dei quali divenuti figure culturali di spicco, spesso lontano da Gerace – cui l’autore dà sapientemente voce perché ciascuno racconti un aspetto della sua città. È cosí che si forma un caleidoscopio di sguardi e di impressioni, la cui progressione – conclusa da alcune note familiari dell’autore – porta a un risultato inaspettato e paradossale: quello di far gradualmente evaporare la nitida immagine di Gerace. Immagine che evapora perchè si afferma sempre più il senso di sfogliare una storia che potrebbe essere quella di mille borghi d’Italia, e di raccontare una memoria che potrebbe essere quella di ognuno di noi.
Prof. Lorenzo De Sio

Con interventi di: Nicola Gratteri, Lorenzo Infantino, Fulvio Giardina, Enzo Romeo, Maria Giuseppina Cimino, Anna Larosa, Antonio Pio Condò, Alessandro Scaglione, Carlo Migliaccio, Vincenzo Cataldo, Giacomo Maria Oliva, Suor Dila Shtjefni, Luigi Condemi di Fragastò, Marilisa Morrone. Con fotografie di: Mimmo Curulli

 

 

 

Collana: Storia, Filosofia, Religione
Formato: 17 x 24 cm
Legatura: Filorefe
ISBN13: 9788849237818
Anno di edizione: 2019
Pagine: 192
Contenuto: Menzione speciale della giuria, Premio letterario “Città di Siderno” 2019 

 

 

FRANCESCO MARIA SPANÒ, giurista con un passato da pubblicista, dalle esperienze giovanili nel mondo dorato di Gerace arriva a Roma dove diventa direttore delle risorse umane dell’Università Luiss Guido Carli. Sulle orme di personaggi illustri affascinati dalle bellezze artistiche e culturali di Gerace, come re Gustavo VI Adolfo di Svezia, e di uomini semplici, come don Carmine Rodinò “l’apparatore”, è tra i promotori, insieme alla moglie Francesca e a tanti altri amici italiani e non solo, della candidatura di Gerace a sito del Patrimonio mondiale dell’umanità (UNESCO). Ha promosso la costituzione, presso l’ex carcere borbonico, del museo “I cinque martiri di Gerace”, che diventerà uno dei pochi musei risorgimentali del Sud Italia. Appassionato di storia e di arte, è un entusiasta ambasciatore dell’Accademia Italiana del Peperoncino.


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